Un futuro da sogno

Un futuro da sogno

Un futuro da sogno 2560 1707 domenico

Villa Buonaccorsi dopo anni di incurie diventerà una sede istituzionale dove verranno accolti ambasciatori e si faranno mostre. Questo è quanto riportato da un articolo del Resto del Carlino in seguito alle dichiarazioni dall’assessore alla cultura della regione Marche Giorgia Latini.

Ora vi dico perché quest’immagine a noi non fa sognare.

Perché non tiene conto dei bisogni del territorio, perché non tiene conto della potenzialità della villa, perché non rispetta la storia della villa.

  1. Quando parlo del territorio parlo di un’area fermano-maceratese tra Civitanova Marche e Macerata; un’area profondamente legata economicamente e geograficamente, e che corrisponde grosso modo al distretto industriale calzaturiero. Dalla fine degli anni ‘90 sulla scia della crisi mondiale, anche quest’area ha vissuto una crisi senza precedenti, aggravata dal fatto che le aziende, trattandosi di un distretto, sono fortemente legate fra loro. Ad oggi il problema della disoccupazione dei giovani e del precariato è  aggravato dai due anni di presenza del covid.
    Il potenziale pero’ è alto, le risorse ci sono, il terreno è fertile.
    Villa Buonaccorsi è il luogo giusto per mettere insieme queste energie, per creare sinergia, per cercare di rispondere ai bisogni del territorio facendo emergere le potenzialità in essere.
    La prospettiva di una sede istituzionale dove verranno accolti ambasciatori e si faranno mostre ci sembra scollegata dal territorio, scollegata dal luogo e dal dal tempo.

Ci sarà un luogo nel tempo. 

  1. Ridurre Villa Buonaccorsi ad una sede istituzionale dove verranno accolti ambasciatori e si faranno mostre sottostima di gran lunga il suo potenziale, anche economico. Villa Buonaccorsi sorge su una collina in mezzo alla campagna a due passi dal mare, non lontana da Ancona, a pochi chilometri dalla superstrada.  Ha tutte le carte in regola per diventare un posto esemplare in Europa dove sognare e costruire il futuro.
    Se faccio uno zoom e mi fermo alle politiche comunali la villa è in grado di mettere d’accordo la lunga diatriba tra la parte costiera e la parte collinare del comune perché si trova tra le due: in campagna affacciata sul mare. Se invece faccio un zoom indietro la villa si trova in mezzo al mediteranneo, tra l’Africa, l’Europa e il Medio Oriente. Chissà che anche in questo senso non possa diventare una sede di incontro.
  2. Villa Buonaccorsi fa parte del patrimonio storico culturale della comunità. Per quanto resti poco della struttura originaria il passato riemerge e ci parla. Mi rimangono impressi i commenti di un visitatore francese che non sapeva nulla della villa e disse:” In queste stanze barocche si respira la festa, l’abbondanza, il divertimento. E nel granaio si vedono i contadini arrivare con l’oliva, si sente l’odore delle botti di vino e il rumore delle seghe che lavorano il legno.”

La villa è stata un villaggio, una comunità di persone, da qui il nome scelto per l’Associazione per la doppia accezione in latino di villa, ma anche di villaggio, paese.

Renderla puramente una cornice non le rende giustizia.

Per farvi sognare vi invito a leggere i dieci punti del nostro Manifesto.

Pensieri di Valentina Brogna, socia fondatrice dell'associazione Villae.